Potatura verde della vite

Potatura verde della vite

Le operazioni di potatura verde della vite, assieme al piano di fertilizzazione, sono il principale mezzo a disposizione del viticoltore per regolare al meglio l’equilibrio vegetativo: un vigneto che ha un buon equilibrio vegeto-produttivo raggiunge questo obiettivo in quanto un giusto rigoglio di vegetazione porta all’ottenimento di uve sane e con buoni parametri qualitativi. Mirano a regolare lo sviluppo della chioma al fine di ottenere l’equilibrio tra superficie fogliare e numero di grappoli, favorendo la maturazione di quest’ultimi e lo sviluppo delle gemme e dei tralci per gli anni a venire. Le operazioni di potatura verde si effettuano durante lo sviluppo vegetativo della pianta, ovvero del germogliamento a poco prima della raccolta.

Le principali operazioni di potatura verde sono:

  • Scacchiatura
  • Spollonatura
  • Cimatura

La prima operazione che si effettua in ordine temporale è la scacchiatura, che avviene poche settimane dopo il germogliamento o addirittura durante lo stesso, quando i germogli sono ancora verdi e teneri. I cacchi sono tralci (generalmente sterili) che nascono dalle gemme di controcchio (gemme laterali alla gemma principale) del capo a frutto. Questi germogli non risultano utili al fine della potatura invernale e la loro eliminazione permette un miglior passaggio di linfa verso il germoglio principale. Nei casi di viti troppo deboli che presentano tutti germogli fertili, si elimina qualche germoglio uvifero per non indebolirle troppo, ad esempio quelli doppi o in eccesso rispetto alla produzione

La spollonatura consiste nell’eliminazione dei tralci che nascono sul fusto da gemme latenti (succhioni) e dei polloni, tralci che nascono dalla base del tronco o dalle radici. Succhioni e polloni sono formazioni non produttive e di elevata vigoria che sottraggono elementi utili ai tralci e a i grappoli. E’ consigliato eliminarli quando sono ancora verdi, a partire dalla prima decade di maggio.

La cimatura consiste nella rimozione dell’apice vegetativo e di un numero variabile di foglie sottostanti: togliendo la dominanza apicale si ottiene l’emissione di femminelle. Con la cimatura si limita l’ingombro della chioma, si migliorano il portamento e la distribuzione della vegetazione, si contrasta la copertura dei tralci ricadenti rispetto alla fascia produttiva che impedisce un ottimale distribuzione dei prodotti fitosanitari e favorisce un microclima ottimale allo sviluppo di patogeni fungini. Effettuata una decina di giorni prima della fioritura (per vitigni vigorosi) favorisce l’allegagione in quanto interrompe la forte attività vegetativa che induce colatura: questo intervento dovrà essere leggero in modo da ripeterlo a distanza di 20-30 giorni. Se eseguita in pre-invaiatura si permette alla pianta di emettere femminelle, fondamentali per l’accumulo di sostanze all’interno della pianta.