PROCESSIONARIA DEL PINO: è ora di pensare alla lotta!
Come si comporta?
Con il procedere dell’autunno le larve di processionaria formano il nido definitivo in corrispondenza dell’inizio dell’inverno. Dalla fine di febbraio all’inizio di aprile, le larve mature abbandonano la pianta ospite (il pino) e in fila indiana si dirigono in processione verso un luogo adatto in cui interrarsi. Rimangono in diapausa (condizione di sviluppo arrestato) fino al sopraggiungere delle condizioni ambientali idonee allo sfarfallamento.
Danni
Gli alberi colpiti presentano defogliazioni più o meno accentuate. Più problematici sono gli effetti connessi alla presenza dei peli urticanti sul corpo delle larve. A seguito del contatto diretto con le larve oppure in conseguenza della dispersione dei peli nell’ambiente, si registrano reazioni epidermiche e reazioni allergiche. A livello delle prime vie respiratorie, le reazioni infiammatorie possono essere particolarmente consistenti in occasione di inalazioni massive.
Lotta
Per prevenire le infestazioni è bene evitare la messa a dimora di conifere del genere Pinus (in particolare di Pinus nigra) ad un’altitudine inferiore ai 500 metri s.l.m.
Per la lotta alla processionaria occorre intervenire in diversi momenti dell’anno.
Gennaio è un buon momento in cui possono essere installate le trappole meccaniche (collari) per la cattura delle larve. Le trappole vanno installate prima della discesa delle larve e vanno fatte aderire alla corteccia delle piante in modo da potere intercettare le larve durante la loro discesa in processione dai nidi di svernamento.
Per grandi superfici si possono impiegare le trappole a feromoni sessuali per la cattura massale dei maschi adulti. L’installazione deve precedere di poco lo sfarfallamento degli adulti ovvero a partire dalla metà di giugno.
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